Trattandosi di un’arte marziale giapponese, una tipica lezione di Aikido va vissuta come se ci si trovasse in Giappone; l’approccio dovrebbe quindi essere meno europeo e più giapponese. Per esempio: molte saranno le occasioni in cui i saluti verranno espressi per mezzo di un inchino piuttosto che di una stretta di mano.
Il Tatami
Con il termine tatami si indica genericamente il luogo di pratica dove si svolge la lezione di aikido. Il tatami, nella cultura tradizionale giapponese, prima ancora di essere un elemento importante per le arti marziali che prevedono le cadute, come il Judo e l’Aikido, è, o era, un elemento essenziale dell’abitazione, in quanto ne costituiva il pavimento. E’ fatto sostanzialmente di legno rivestito con paglia intrecciata, di forma rettangolare. Col tempo, tale termine è passato appunto dall’indicare un oggetto ad indicare un luogo. Molte arti marziali non necessitano di un tatami, inteso come una struttura protettiva atta ad evitare contusioni durante una caduta. Ne sono un esempio il Kendo, il Kyudo e il Karate. Oggi il tatami, inteso in senso lato, può essere costruito a partire da materiali diversi e di diversa forma, ma resta comunque l’importanza della cura che bisogna averne. Ecco perché si sale sul tatami avendo l’accortezza di lavarsi prima i piedi. E ovviamente è assolutamente vietato salirvi con scarpe o ciabatte.
Un aspetto importante dell’Aikido, come di ogni altra arte marziale, è il rispetto che si ha verso sé stessi, gli altri praticanti e il luogo di pratica, rispetto che va dimostrato non solo durante la lezione ma anche quando ci si trova al di fuori del tatami.
Quando salgo sul tatami
Salendo sul tatami bisogna avere l’accortezza di non toccare il pavimento togliendosi le ciabatte. In seguito, rivolto verso il Kamiza (il lato principale della sala di pratica, ove si trova la foto del Fondatore) ci si inginocchia poggiando le mani di fronte a sé per porgere il saluto a O’sensei, Fondatore dell’Aikido, chinandosi in avanti. Fatto questo, mantenendo un comportamento rispettoso, è possibile procedere con un riscaldamento individuale o ripassare le tecniche.
La lezione inizia
Al richiamo dell’insegnante, tutti gli allievi si dispongono su una o più linee, a seconda del numero dei presenti, di fronte al kamiza, assumendo la posizione di Seiza per prepararsi ad iniziare la lezione di aikido. In tale posizione si è in ginocchio, le mani sulle ginocchia, gli occhi chiusi, le spalle rilassate e la schiena dritta.
Questa fase permette ai praticanti di separare, idealmente, ciò che è fuori dal tatami da ciò che è sul tatami. La respirazione, addominale, rilascia eventuali stati di stress e contemporaneamente aumenta la concentrazione. Dopo alcuni minuti di respirazione, l’insegnante invita gli studenti ad unirsi a lui nel rendere saluto a O’Sensei. Poi torna a guardare gli studenti, così da poter rendere saluto l’uno agli altri. In quest’ultima fase tutti esprimono la propria gratitudine nel partecipare e nel condividere l’esperienza comune della pratica con l’espressione: One gaeshi masu!
Riscaldamento
Gli allievi si alzano e si dispongono sul tatami guadagnando una certa distanza gli uni dagli altri, rimanendo tutti rivolti verso l’insegnante. Si inizia con alcuni esercizi di respirazione per “svegliare” i polmoni.
Si passa quindi al riscaldamento dei muscoli. Questa fase può variare molto a seconda delle preferenze dell’insegnante. Si può avere una intensa attività fisica, ginnastica o, a volte, anche nulla. Ecco perché è importante che ognuno abbia l’accortezza di sfruttare il tempo a propria disposizione prima dell’inizio della lezione per scaldare un poco i muscoli da sé.
Esercizi base
Concluso il riscaldamento, è buona norma ripassare i movimenti base o le tecniche di base, sia per favorire ulteriormente l’attivazione di muscoli e tendini, sia per attivare il collegamento fra la mente e corpo. In questa fase si possono ripassare ad esempio le cadute, dette ukemi (mae ukemi: caduta in avanti; ushiro ukemi: caduta indietro), dalla posizione eretta o in ginocchio; oppure i movimenti base dei piedi, Ashi Sabaki o Tai Sabaki (movimento del corpo).
La pratica aikidoistica
Concluse le fasi di respirazione, riscaldamento e ripasso, può iniziare la lezione di aikido vera e propria. A questo punto, i praticanti tornano alla posizione iniziale, in ginocchio, e disposti su file. L’insegnante chiede a uno dei praticanti presenti di assisterlo nella spiegazione. L’allievo assume il ruolo di Uke, ovvero di aggressore, mentre l’insegnante quello di Tori, ovvero di aggredito. L’attacco, ai fini didattici, è dichiarato e può essere eseguito con maggiore o minore energia, a seconda delle capacità dell’allievo o delle indicazioni dell’insegnante. All’attacco viene associata poi dall’insegnante una tecnica di difesa, illustrata e spiegata a seconda della difficoltà della stessa o dell’esperienza degli allievi. Conclusa la spiegazione, gli allievi ringraziano l’insegnante per la spiegazione con l’espressione: Domo Arigato! (grazie). Scelgono quindi un compagno o una compagna e lo invitano con un inchino a unirsi alla pratica. La tecnica illustrata viene eseguita a turno da uno dei due praticanti, mentre l”altro esegue l’attacco come illustrato. Solitamente la tecnica viene eseguita, su due cicli, una volta a destra e una volta a sinistra.
Diverse tecniche prevedono una forma Omote e una forma Ura. La prima viene eseguita frontalmente rispetto a uke, mentre la seconda viene eseguita passando dietro a uke.
Conclusione della lezione
La conclusione della lezione di aikido si svolge, sostanzialmente, così come è iniziata. L’insegnante può invitare i praticanti ad eseguire esercizi di defaticamento e stretching, per poi passare agli esercizi di respirazione. Infine, si torna alla posizione di seiza, in ginocchio e con gli occhi chiusi, disposti su file e di fronte al kamiza. Dopo alcuni minuti, l’insegnante invita i praticanti a rendere saluto a O’Sensei, per poi procedere col saluto reciproco. In questa fase, tutti esprimono la propria gratitudine con l’espressione: Arigato Gozaimashita!
Fatto questo, i praticanti ringraziano i partecipanti con cui si sono allenati.
Prima di uscire dal tatami, così come si è fatto quando si è entrati, si saluta un’ultima volta il kamiza, in ginocchio, mani poggiate avanti e inchino. Poi si scende dal tatami ordinatamente e mantenendo sempre un comportamento rispettoso.
Quando la lezione di aikido è già iniziata
Se si arriva in ritardo, dopo che la lezione di aikido è già iniziata, ci si prepara e ci si porta ai bordi del tatami, in attesa che l’insegnante dia il consenso ad accedervi. Da qui si procede come già visto. Nel caso invece si abbia la necessità di scendere dal tatami durante la lezione, occorre prima, anche in questo caso, chiedere il permesso all’insegnante. Al rientro si attende nuovamente il permesso. In questo caso, saliti sul tatami, avendo già fatto il saluto iniziale, sarà sufficiente un breve inchino, eseguito anche in piedi.