Qui potete trovare alcuni estratti dal libro “Etichetta e disciplina” del M° Tamura Nobuyoshi Shihan, allievo di O Sensei.
(Per etichetta va inteso un insieme di regole e comportamenti non scritti ma comunemente accettati per poter partecipare a un evento o per unirsi a un gruppo di persone. La disciplina, trattandosi di un’arte marziale, va intesa come il dominio di sé e dei propri istinti, non però come costrizione, ma piuttosto come crescita personale e individuale. Entrambe queste parole insomma, in qualche modo, ci invitano a fare del nostro meglio per esprimere rispetto verso noi stessi e verso gli altri. (NDR).)
Regole all’interno del dojo
- Igiene
- Pulizia
- Rispetto
[E’ buona norma prima di salire sul tatami:
- controllare lo stato del keiko-ji
- controllare le unghie
- lavarsi i pedi
- spostarsi all’interno del dojo/palestra con calzature (ciabatte/infradito) apposite]
Regole di pratica e studio
- Osservazione
- Imitazione
- Ripetizione
- Analisi
- Correzione
- Progredire insieme
- Aiutare e collaborare
La vittoria su se stessi
Bisogna vincere in sé lo spirito della collera, lo spirito della pigrizia, lo spirito della paura. Il più grande pericolo è l’orgoglio! Non dimenticate che nell’istante in cui nasce l’idea che la vostra tecnica è buona, si ferma qualsiasi progresso.
Etichetta e disciplina
In Giappone si dice che l’alfa e l’omega del Budo sono nel Rei (saluto cerimoniale a inizio e fine lezione (NDR)). Gli istinti aggressivi e combattivi aumentano se vengono lasciati liberi durante la pratica. L’etichetta e la disciplina, probabilmente nate proprio per ovviare a tali rischi all’interno di un gruppo di pratica, permettono il funzionamento armonioso della lezione. Rei si traduce semplicemente con “Il saluto”. Ma al suo interno riunisce le nozioni di educazione, gerarchia, rispetto, gratitudine. Reigi (L’etichetta) è l’espressione del mutuo rispetto all’interno della società.
Salire sul tatami
Quando si sale sul tatami occorre eseguire il saluto verso il kamiza, il lato ove si trova la foto di O Sensei. Tale saluto va eseguito preferibilmente in ginocchio, ma può essere eseguito anche in piedi. Nel primo caso, innanzitutto si sale sul tatami avendo cura di togliersi le ciabatte con ordine e senza camminare scalzi, poi ci si inginocchia verso la foto di O Sensei poggiando le mani di fronte a sé e vicine per poi fare un inchino. Nel secondo caso, una volta sul tatami, ci si rivolge verso il kamiza poggiando le mani sulle cosce ed eseguendo quindi un inchino. Le stesse operazioni vanno eseguite prima di scendere dal tatami. Nel caso si salga con le armi il saluto può essere eseguito in piedi; nel caso del jo, lo si può tenere lungo il fianco destro con una mano, fermandolo sotto il braccio; nel caso del bokken, tenendolo con entrambe le mani, lo si solleva fino all’altezza della propria fronte e si esegue quindi il saluto con un inchino. L’inchino non va inteso come un atto di sottomissione ma di rispetto e di educazione.
Metodi di pratica
- Hitori-Geiko: pratica individuale, in solitario
- Ippan-Geiko: la tipica forma di allenamento all’interno del dojo: l’insegnante propone un modello e i praticanti lo ripetono.
- Futsu-Geiko: tutti i praticanti, senza distinzione di grado, ripetono quanto esposto dall’insegnante
- Uchikomi-Geiko: un allievo più esperto dirige la lezione come insegnante
- Hikitake-Geiko: i gradi superiori fanno progredire i gradi inferiori. In questo caso l’allievo esperto, per spiegare gli errori non userà parole, ma si limiterà a restare fermo senza subire la tecnica finché l’allievo meno esperto non capirà quale sia il movimento corretto da compiere
- Gokaku-Geiko: pratica fra allievi di capacità tecniche e fisiche equivalenti
- Kakari-Geiko: un singolo allievo viene attaccato da diversi praticanti di livello equivalente e ripete sempre la stessa tecnica studiata
- Jyu-Geiko: tecniche libere
- Mitori-Geiko: quando si è impossibilitati a partecipare alla lezione, si può comunque apprendere assistendovi
- Yagai-Geiko: pratica all’esterno del dojo
Note
Il testo di riferimento per questa pagina é: “Etichetta e disciplina”, di Tamura Nobuyoshi Sensei, ed. Mediterranee.